Una settimana in campeggio a Bovec, respirando a pieni polmoni il ritmo lento della natura
Ciao viaggiatori!
È passato un po’ di tempo, ma non mi sono dimenticata di voi!
Purtroppo sono stata presa da tante cose ultimamente, ma ora recupero il tempo perduto, raccontandovi della nostra settimana in campeggio a Bovec, nel Parco Nazionale del Triglav.

Perché fare campeggio a Bovec, nella Valle dell’Isonzo, è il modo più autentico per vivere il fiume
La nostra idea di trascorrere una settimana in campeggio a Bovec nasce all’ultimo minuto. È un periodo parecchio impegnativo per noi, abbiamo mille impegni, pochi soldi da investire in questo viaggio e qualche preoccupazione di troppo, che ci spinge a non allontanarci da casa.
Carichiamo l’auto con la tenda, l’attrezzatura da camping, qualche scorta di cibo e vestiti più o meno a random. Non abbiamo nemmeno avuto modo di valutare come sarà il tempo, ma non importa. Come dice il mio amico Jack:
“Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati. Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare.”
Jack Kerouac
Finalmente si parte!
Molliamo gli ormeggi e abbandoniamo l’afa di Valeggio sul Mincio per dirigerci a Nord-Est. Abbiamo proprio bisogno di staccare, allontanarci un po’ dallo stress e calarci in una dimensione diversa, in cui trascorrere del tempo insieme.
E se si vuole stare insieme, il poco spazio concesso da una tenda, in riva a un fiume dai colori incantevoli, dove lo smartphone prende troppo poco per distrarci dalla realtà, questa ci sembra sicuramente la soluzione migliore!
Ci fermiamo a dormire a Cividale del Friuli, un bellissimo borgo non molto lontano dal confine sloveno.


Il tempo di arrivare e già mi sento nel mio Habitat
La mattina seguente partiamo di buon’ora e percorriamo gli ultimi km che ci separano dalla Valle dell’Isonzo.
Man mano che percorriamo la strada panoramica che attraversa la vallata, scorgo le vette delle Alpi Giulie e il mio cuore si riempie di gioia. È tutto così verde, così in ordine, così pulito!

Mi sforzo di cercare le cartacce e i rifiuti che solitamente si trovano, più o meno ovunque, sul lato della strada. Ma non ve n’è alcuna traccia, nemmeno fuori dai centri abitati.
Allora è possibile!!!
Questo Paese dimostra già al primo impatto le ragioni per cui la Slovenia rientra fra le nazioni più sostenibili d’Europa!
Vi presento Bovec/Plezzo

Bovec è un piccolo comune dell’alta Valle dell’Isonzo di circa 3000 abitanti, conosciuto anche con il nome italiano di Plezzo. La variante italiana rimase in uso durante il dominio asburgico e fino al termine della seconda guerra mondiale, quando la cittadina riprese l’antico toponimo sloveno Bovec.
Circondato dalle meravigliose Alpi Giulie, Bovec ha origini molto antiche. Già in epoca romana era conosciuto con il nome di Ampletium, a sottolineare l’ampia conca in cui si trovava e la sua posizione strategica per l’attraversamento del vicino Passo del Predil.
Lo sviluppo turistico di Bovec è stato sicuramente favorito dalla generosa e rigogliosa natura, in particolare grazie all’Isonzo, che nasce proprio nelle vicinanze ed è considerato uno dei fiumi più suggestivi al mondo.
Trovate tutte le info relative a Bovec e alla Valle dell’Isonzo sul sito dell’Ente del Turismo della Soča Valley.
Campeggiando sotto a un melo
Arriviamo a quella che sarà la nostra base per tutta la nostra settimana in campeggio a Bovec: il Kajak Camp Toni. Ci sono varie alternative nei pressi di Bovec, ma noi scegliamo proprio questo, a gestione familiare, per la qualità dei servizi e per la vicinanza al fiume.
I proprietari sono gentilissimi e ci lasciano prendere posto dove preferiamo. Così scegliamo una piazzola non troppo attaccata al corso d’acqua, per evitare problemi di eccessiva umidità. Ma abbastanza vicina da poterci addormentare ascoltando lo scorrere delle acque, interrotto soltanto da qualche mela cadente nel bel mezzo della notte!

Ci rendiamo subito conto che non si sente parlare italiano intorno a noi. Ci sono tantissime famiglie, coppie – giovani e non – gruppi di amici provenienti per lo più da Germania, Francia, Olanda, Austria. Ma non vi è quasi traccia di nostri connazionali.
Non che la cosa mi turbi particolarmente, anzi, ma mi sembra assurdo, considerando che è la settimana diFerragosto e che ci troviamo praticamente a due passi dal confine italiano. Eppure è così, anche i titolari del camping ci confermano che qui di italiani se ne vedono, ma pochi rispetto alle altre nazionalità.
Una striscia di colore smeraldo
Trascorriamo il pomeriggio in totale relax nei pressi del camping, sulle rive del torrente Koritnikall, che poche centinaia di metri più a valle confluisce nell’Isonzo. Fa molto caldo, nonostante siamo circondati dalle montagne. Ma è un caldo piacevole, non l’afa insopportabile della Pianura Padana.
Prendiamo coraggio e ci immergiamo nelle acque gelide e cristalline. Non riusciamo, ovviamente, a rimanere a mollo a lungo, ma quando usciamo ci sentiamo rinvigoriti e il nostro corpo ci ringrazia. Mi guardo intorno e mi rendo conto di essere circondata da una bellezza incredibile.
Il colore dell’acqua è surreale, tutt’intorno alberi, fiori, rocce e poche altre persone intente a godere di questo piccolo angolo di paradiso. Si sentono solo i rumori della natura. L’acqua scorre e incontra qualche piccolo salto, creando delle allegre cascatelle. Uccelli e insetti si incrociano a mezz’aria, mentre sott’acqua scorgiamo anche qualche pesciolino.


Vita da campeggio a Bovec
Fare campeggio a Bovec significa vivere secondo i ritmi della natura. Ci svegliamo all’alba, quando sentiamo i primi rumori degli uccelli che cinguettano (versione poetica) e le bimbe dei nostri vicini di tenda che strillano (versione meno poetica, ma anche questa è natura dai!).
Facciamo colazione sotto al nostro melo, godendoci il momento più tranquillo e silenzioso della giornata. La pace e l’atmosfera rilassata creata dallo scorrere incessante dell’acqua ci catapultano in una dimensione di pace interiore ineguagliabile!
Le nostre giornate scorrono all’insegna di mille attività, tra passeggiate, escursioni, sport acquatici e visite ai centri vicini. Ma rientrare nel nostro angolino di pace, anche solo per un riposino o la lettura di un buon libro, tra un’attività e l’altra, è fantastico.

La sera invece prepariamo la nostra cena negli spazi comuni messi a disposizione dal camping, dove possiamo cucinare e lavare i piatti, cogliendo l’occasione per scambiare qualche chiacchiera con gli altri ospiti.
Dopo cena la palpebra cala abbastanza in fretta, ma approfittiamo delle ultime energie per mangiare un gelato nel piccolo centro di Bovec. Oppure ci beviamo una bella birretta fresca e giochiamo a carte tra noi.
Un hotel da un milione di stelle
So che non è un tipo di vacanza che può piacere a chiunque, ma per me è e sarà sempre il più bello. Vivere a stretto contatto con la natura e poter godere dello spettacolo del cielo stellato prima di andare a dormire, per me vale più di qualsiasi altro hotel di lusso.
Del resto, perché accontentarsi di 5 stelle, quando si può addormentarsi ammirandone milioni? 🙂
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